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Full day ricco d' EMOZIONI

Full day ricco d’emozioni

B24 (1° immersione)
Lontani da Grado e da Lignano ma vicini alle parole di Alfredo Furlan (Freddy) storico e ricercatore che, in seguito all’operazione di recupero del gruppo dei subacquei della Protezione civile di Grado guidati da Giuliano Felluga con la collaborazione dell’OTS Stefano Caressa e sotto l'egida dei Carabinieri di Grado, disse:

“Ora non c'è più dubbio si tratta dell'apparecchio del 449th Bomb Group abbattuto il 28 febbraio 1945 ”

Qualche notizia
Grazie al recupero dal fondo del mare del timone di destra della coda con il numero di identificazione è stato identificato il relitto del bombardiere Statunitense B24 affondato al largo di Grado. Data certa: 28.02.1945. Apparecchio certo: Matricola 42-51642 di base a Grottaglie (Taranto). Azione certa: Colpito durante il bombardamento presso un nodo ferroviario vicino a Bressanone

Avrei potuto mettere qualche foto d’archivio ma ho preferito inserire questo indirizzo per i più curiosi https://449th.com/grottaglie-italy
Troverete, interessanti video d’epoca, alcune foto tra cui l’immagine che trovate su questo resoconto (si stratta del recupero della deriva che ha permesso di dare un nome al mezzo e al suo equipaggio).

La storia
La passione per la subacquea arriva in età più matura ma da giovane ero affascinato dalla storia aeronautica con i suoi rapidi sviluppi tecnologici. Molto tempo dopo grazie ad un ‘vecchio sub’ che m’ indicò l’esistenza di un B24 a 8 miglia da Porto Buso a ‘soli’ 15 mt di profondità si accese in mé la curiosità. La scintilla scatterà tempo dopo, perché in quei anni non era semplice raggiungere un sito a quella distanza e nemmeno scendere a 15 metri per un ragazzo di poca esperienza. L’interesse si rifarà sentire molto tempo dopo grazie ad un libro di Pietro Spirito “L’Antenato sotto il mare”. Il resto è cronaca o quasi, visti i ripetuti rinvii.

Aereo dei primati
Aereo militare USA costruito nel maggior numero di esemplari (questo fù costruito nelle officine della Ford nel ‘42). Ma nell’immaginario comune tutti ricordano il più anziano B17 mentre pochi ricordano il B24. Questo apparecchio, destinato a succedere al B17 in virtù della possibilità di avere un carico bellico 2 volte superiore al B17, di poterlo a una quota superiore, con maggiore velocità e più distante, è stato ‘forse’ poco amato dai piloti che lo avevano nominato ‘Vacca incinta’ per le sue caratteristiche tozze e certamente meno aerodinamiche del B17 o del successivo B29. Altro nomignolo fù ‘Banana boat’ perché in ammaraggio d’emergenza tendeva a spezzarsi in due a causa di una fragilità strutturale all’altezza del vano bombe.

Quelli di noi che diversi anni fa hanno dovuto rinunciare all’immersione in seguito al ritrovamento della coda si ricorderanno la comunicazione della protezione civile che cancellava l’uscita e la nostra grande delusione. Poi In seguito al recupero ci ritroviamo nuovamente bloccati dalle autorità militari che visto il ritrovamento di alcuni resti umani mettono sottosopra il sito con l’obbiettivo di trovare altri resti. Ennesima sosta per il ritrovamento - in zona - di una mina e lo scorso anno la barca si rompe. Questo relitto ci ha fatto tribolare riconfermandosi l’aereo dei primati.




Finalmente ci siamo

Dopo i due anni di immersioni sul relitto i subacquei americani del Dpaa/Jpac hanno lasciato molto poco per noi sub e oggi davanti agli occhi dei subacquei che visitano il bombardiere sul fondo del mare compare, oltre alle gigantesche ali, un confuso coacervo di lamiere, manometri e qualche ingranaggio. A parte il meteo, che dopo averci fatto penare ci ha regalato una splendida giornata, il sito ci dona molta vita marina; un grongo per niente impaurito dalla nostra presenza, alcuni grossi tordi incuriositi dai 2 fotografi, molte bavose bianche e alcuni piccoli scorfani, oltre a castagnole e una piccola corvina.

Trecorala (2° immersione)
Progetto per la gestione sostenibile delle Trezze (Grebeni) attraverso la conoscenza dei affioramenti rocciosi che bordano la fascia costiera dell’alto Adriatico. In un bacino caratterizzato da fondali fangosi e sabbiosi, le ‘trezze’ rappresentano autentiche riserve naturali di biodiversità.
Risultano mappate 250 che spesso portano nomi diversi per medesimo sito. Qualcuno parla di 350/400…Quindi quale scegliere sulla rotta del rientro ?

Trezza Amerigo
La ‘trezza’ porta il nome del suo scopritore che assieme alla trezza scoprì accanto ad essa una mina. Ovviamente già recuperata e fatta brillare. Tutto torna, perché quella mina che ora non c’è più, ci era costato un altro anno di ritardo.



Il pericoloso residuato bellico sganciato dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale recuperato a 1600 metri dalla costa, ricoperta da organismi marini, pesa 900 chili e contiene mezza tonnellata di esplosivo.
La mina è stata fatta brillare davanti alla spiaggia di Grado.

Galleria Fotografica