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Sull’importanza della visita medica sportiva

L'editoriale - Il pensiero del Presidente

Chi, come chi scrive, è appassionato di sport e di sport si occupa, sempre di più è bombardato di informazioni concernenti gli adempimenti richiesti dalla legge in materia di prevenzione e salute. Non posso nascondere che spesso queste informazioni vengono percepite con fastidio da chi deve poi rispondere con fatti ed adempimenti alle sempre più onerose richieste e responsabilità che incombono sui dirigenti sportivi. Cercando però di guardare con obiettività e distacco a questa materia non si può che condividere ed apprezzare l’interessamento e l’impegno del legislatore su questo tema che, va ricordato, è rivolto alla tutela della salute dello sportivo e mirata a limitare, purtroppo non eliminare, i drammatici incidenti che occasionalmente si verificano sui campi di gara.

Purtroppo, come spesso accade nel nostro paese, queste normative danno l’avvio a procedure ed obblighi burocratici spesso disincentivanti nei confronti delle associazioni sportive ma questo non ci deve distrarre dai benefici e vantaggi che tali norme introducono a tutela del nostro benessere.

Ho avuto personalmente l’opportunità - e si badi bene parlo di opportunità non di onere – di partecipare al corso di abilitazione all’uso del defibrillatore e devo dire che, a corso completato, non posso che esprimere la mia soddisfazione per aver ben investito un sabato mattina. Ovviamente spero che quanto ho imparato resterà alla fine soltanto un ricordo positivo ma, dovesse un giorno servirmi per salvare una vita di un atleta o anche di un passante, non potrò che esserne fiero e soddisfatto.

Ma l’utilizzo del defibrillatore non è che l’ultimo e, fortunatamente, poco frequente degli strumenti introdotti dalla legge per la tutela della salute degli sportivi, quello su cui vorrei invece attirare la vostra attenzione è l’obbligo della visita medica per lo svolgimento dell’attività sportiva.

Non posso negare che l’iter della legge ed i cambiamenti continui al regolamento d’applicazione della stessa, non hanno facilitato l’interpretazione e la corretta implementazione delle procedure da attuare tant’è che ancora oggi c’è molta confusione, anche fra gli addetti ai lavori, sugli obblighi precisi richiesti nello svolgimento delle varie manifestazioni. E’ molto chiaro che per gli iscritti alle Federazioni sia necessaria la visita cosiddetta medico-sportiva così come per coloro che partecipano ad eventi organizzati/patrocinati da Federazioni e Leghe, ma vi è tutta una serie di manifestazioni di tipo amatoriale per i quali regna, almeno per i meno esperti in materia legale, una certa incertezza.

In questo contesto chi vi scrive suggerisce sempre e comunque una soluzione drastica e, forse, leggermente più costosa ma certamente più garantista della nostra salute. Personalmente ho conosciuto diversi casi in cui la visita medico sportiva ha evidenziato piccoli o grandi problemi che, apparsi in occasione della visita ed affrontati per tempo, hanno consentito di risolvere prontamente ed efficacemente la situazione evitando possibili drammatiche conseguenze e, posso assicurare, che chi ne è stato protagonista non ha certo rimpianto quei pochi Euro in più per una visita più accurata ed approfondita.

Quindi, in qualità di Presidente della nostra Associazione Sportiva, auspico ed invito tutti i soci, attivi o no, agonisti o amatori, sfegatati o cauti, a sottoporsi annualmente alla visita medico sportiva agonistica presso un medico sportivo specialista, augurandomi che a tutti noi rimanga soltanto il rimpianto per aver speso qualche soldo in più ma, allo stesso tempo, la certezza di averlo fatto per la vostra serenità e godimento della pratica sportiva.

Mi scuso con chi, più competente di me, non trova in questo breve scritto terminologia e supporto legale adeguati ma lo faccio volutamente per consentire a tutti di dare la giusta importanza ad un’idonea prevenzione, indipendentemente da quanto la legge chiede od imponga.

Scritto da ALBERTO VALENTI

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