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Maratonina di Praga

Andata
Praga dista da Trieste un sacco di chilometri. Sono molte le alternative per colmare la distanza: in auto, in treno, in aereo.
Probabilmente il motivo della risicata presenza triestina nella capitale ceca sta tutto qua. Se non si parte in gruppo non tutti aderiscono alla trasferta.
Personalmente, con altri tre compagni, ho scelto l’automobile. La piacevole compagnia ha fatto in modo che il viaggio, durato nove ore, passasse velocemente tra paesaggi naturali, autostrade, autogrill, un po’ di statale e tanta sana conversazione.

Turisti
Stupendo, maestoso e moderno. Questo in sintesi è l’hotel Hilton di Praga: 8 piani , più di 100 stanze per piano, un casinò, palestra, piscina, sauna, bagno turco, 6 ascensori ed un personale sempre all’altezza delle richieste degli ospiti.
Ma il tempo è poco e la curiosità chiama. Lasciati i bagagli cominciamo a scoprire Praga incamminandoci verso il centro storico. La temperatura che si abbassa e qualche goccia di pioggia ci fanno entrare in un locale semivuoto che in altri momenti avremmo sicuramente tralasciato ma la fame avanza ed in questi casi è lo stomaco a comandare. L’atmosfera è rilassante anche se il pianista cerca di rovinarla; il cibo è buono ad un prezzo economico e la compagnia, ovviamente, eccellente. Soddisfatti rientriamo infreddoliti e stanchi in albergo.
Il giorno successivo ricominciamo il giro turistico ma la pioggia, il vento e la temperatura ci costringono a cambiare i piani. Ci salviamo usando le metropolitane, i tram e stazionando per un po’ nel Maratona Expo. Nulla di preoccupante poiché alle 14 ci aspetta un entusiasmante giro della città a bordo del tram storico. Ci fa da cicerone una nostra collega praghese che il giorno dopo correrà la sua prima maratonina. La visita sulle antiche carrozze termina in prossimità del castello che sovrasta la capitale e dal quale si gode un bellissimo panorama. Abbiamo però bisogno di un ristoro a base di vin brulè per scaldarci poi possiamo tornare nel centro storico scendendo lungo antiche viuzze fino al famoso ponte Carlo.
La sera ritorniamo sotto il castello a cenare. Il locale, scavato nella collina, è arredato in stile medievale e per contorno ci viene offerto un entusiasmante spettacolo con una appassionata danzatrice del ventre e con panciuto mangiafuoco che invita qualcuno di noi a fargli da assistente con somma gioia degli altri commensali.

Il giorno della gara
Giornata perfetta. Sole e temperatura giusta. Vista la conformazione della città la decisione del numero chiuso per i partecipanti è corretta. I sanpietrini, le rotaie del tram, i ponti e la disposizione ne fanno un percorso tecnico difficilmente da record. Tanto vale godersi il lungofiume e la gente che acclama, applaude ed incita i partecipanti.
Complimenti a tutti per la fatica ben ripagata dal raggiungimento dei singoli obiettivi.
Chi non c’è l’ha fatta, per vari motivi, avrà modo di rifarsi la prossima volta. Il sottoscritto, per esempio, essendo infortunato si è goduto la piscina, la sauna e la ricca colazione dell’albergo. È stato però presente per un’ora e mezza ad incitare e fotografare i propri compagni di corsa e tutti i colleghi durante il passaggio davanti all’albergo. Un modo anche questo di essere compagni di squadra.
Alle sei di sera ci ritroviamo tutti assieme nel birrificio di un antico convento riservato completamente al gruppo Generali visto che risultiamo essere 220 commensali. La birra è ottima, la compagnia superlativa. C’è pure il tradizionale scambio dei doni tra le diverse realtà sportive/lavorative giunte da tutta Europa.
Quello che è mancato, percepito da molti, è stato l’invito alla prossima reunion. Francia? Inghilterra? Ungheria? O qualche altra sede del Gruppo? Forse è un po’ prematuro visto che il 2017 è ancora lontano. Vedremo.

Il rientro
Come all’andata ognuno torna a casa con mezzi diversi. Noi proviamo a cambiare leggermente il tragitto diverso ma il tempo finale risulterà essere lo stesso di quello dell’andata. I discorsi a bordo sono finalizzati a riassumere la trasferta e sono arricchiti dalla sosta finale in quel di Troiane per portare alle famiglie i famosi ed enormi crapfen sfornati dal panificio della località 24 ore su 24. Per qualcuno di noi è una piacevole scoperta.

Conclusioni
Il gruppo c’è. O meglio, il Gruppo c’è. È sempre soddisfacente sapere di far parte di una Compagnia che, dal punto di vista sportivo, ci coccola quasi a viziarci. L’idea, a questo punto, è riuscire a far gruppo anche nelle manifestazioni ed eventi organizzati localmente dalla nostra ASD in modo da accrescere ancor di più lo spirito di appartenenza e l’amicizia. Pronti comunque a partire per città lontane, quando arriverà l’invito, in nutrita compagnia.

Scritto da STEFANO DELBEN


Qui sotto l'articolo scritto dall'amica e collega Andrea Kopecká per il portale Intranet di Gruppo.

Buona lettura!