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La Salzkammergut Trophy di Stefano

Salzkammergut trophy

Quando qualche anno fa il mio amico Andrea mi raccontò per la prima volta di questa gara, ricordo che rimasi colpito, non tanto dai suoi racconti, quanto dalla luce che aveva negli occhi mentre descriveva le sue esperienze nella terra dei laghi. All'epoca rispondevo 210km con 8000 di dislivello? Ma tu sei matto... Non li farò mai nemmeno a pagamento!

14 luglio 2018 ore 03'30
Alzati, è ora!
Con circa quattro ore di sonno apro gli occhi e scendo dal letto.
Colazione con cioccolata proteica, fette biscottate, burro e marmellata. Lavaggio e vestizione del biker e mentre appena albeggia in Austria, salgo sulla mia mtb.
Riscaldamento minimo giusto per far girare le gambe e si va in griglia.
Mi guardò attorno e vedo che è tutto vero! Tutto come descritto da Andrea. Circa 900 suonati di questo sport che decidono allegramente di fare una levataccia per andare a fare fino a sedici ore di fatica fango e sudore... E io sono uno di loro.
Ore 5'00 si parte.
Almeno tre quarti del tracciato lo conosco ma la prudenza è d'obbligo, non ho mai affrontato un percorso così lungo quindi... Calmo Ciccio!
Salgo rimanendo a 155bpm e tutto sembra facile. Atmosfera incredibile, usciti dalla zona di partenza c'è il silenzio, disturbato solo dal respiro dei matti. In salita si fatica e in discesa pure, niente è gratis in un percorso come questo.
I km scorrono sotto alle ruote come il sudore su di me.
Circa ogni 15km c'è un ristoro pieno di tutto, io mangio qualcosa alla veloce, riempio la borraccia di ISO come dicono qui e riparto.
Donatella mi aspetta al primo cancello, arrivo in largo anticipo, sto bene sia mentalmente che fisicamente, consapevole che ancora c'è molto da sudare.
Chilometri sassi, fango salite e discese... Alcune veramente faticose per le difficoltà tecniche ma sinceramente me la sto godendo.
Paesaggi e panorami ai quali non puoi assuefarti, gente che tifa e ti incoraggia anche se non sa chi sei. Ti chiamano con il nome che sta sul numero di gara, oppure a seconda del paese di provenienza " forza Italiaaaaa!" Gridano.
Hophophophop... Superrr!
Ancora chilometri e ancora salite, le mani fanno male, la schiena non ne parliamo ma tengo duro, ho ancora un buon vantaggio sul prossimo cancello che infatti passo regolarmente.
Continuo a pedalare ma ogni dei tre minuti sono costretto ad alzarmi in piedi per alleviare i dolori.
Sono in bici da 8 ore e fa tutto male, il collo, le spalle, i polsi e le mani... La schiena e il culo. Incredibile ma solo le gambe stanno bene.
Arrivo alla base della salita più terribile con un po di vantaggio ma ho assolutamente bisogno di fermarmi. Mangio, bevo e appoggiandomi allo steccato stiro un po i muscoli della schiena, dei fianchi... Ne ho bisogno altrimenti mi fermo qui.
Molti passano avanti, ma alcuni si guardano tra loro e decidono di mollare. Quella salita fa paura e il tempo a disposizione è davvero poco.
Passano circa 15 minuti e riparto, sto un po' meglio ma certo non sono a posto.
Durante la salita chiedo (in inglese) a uno, se secondo lui siamo in tempo per il cancello successivo, ma lui mi risponde in tedesco e io non ho idea di cosa stia dicendo... Capisco solo finisch! Insisto cercando di capirlo fino a quando lui vede la sigla ITA sul mio numero.
"Ma sei italiano? E allora parla italiano che ti capisco benissimo... Io sono polacco!"
Sorpreso continuiamo l'avvicinamentro alla salita mentre mi dice convinto che è meglio rinunciare.
Io però non ci sto, che mi fermino loro se vogliono ma io vado avanti.
Così facendo convinco anche lui.
Piano piano perde terreno e alla fine non lo vedo più.
Ho la sensazione che sia trascorso troppo tempo e infatti...
...
Alla fine della salita
STOP!
Sei fuori tempo massimo... Eravamo un gruppetto di sei.
Ci guardiamo, ci stringiamo la mano consci di aver partecipato a un evento incredibile.
It will be for the next year ci diciamo.
Ok, si torna a casa
Mancano venti km ma la gamba incredibilmente risponde ancora.
Venti km di riflessioni e pensieri.
Bilancio?
Sono innamorato di questa gara!